Come risolvere le controversie con metodi alternativi

Nella nostra società siamo orientati a considerare il conflitto, ed ogni situazione di conflitto giuridico in particolare, come un evento patologico da risolversi esclusivamente attraverso l’intervento tecnico di giuristi specializzati e secondo uno schema altamente formalizzato basato sul “processo-giudizio”.
Vogliamo provare ad affrontare questo tema osservandolo da un’ottica differente, quella di una risoluzione delle controversie da raggiungere attraverso strumenti alternativi eppure altrettanto validi sotto il profilo giuridico per una tutela delle parti.

Il tutto sorge da una banale considerazione: qualsiasi rapporto umano conduce fisiologicamente ad un incrocio ed a volte ad uno scontro tra interessi. Approfondire delle metodologie differenti da quelle canoniche e consolidate, eppure altrettanto valide in seno al nostro sistema giuridico e semplicemente meno “considerate”, forse per carenza di fantasia o di intraprendenza, è una strategia in determinati casi molto appropriata che permette dal dissidio di giungere ad un confronto costruttivo. Ad essa si è affidato da tempo l’Avvocato Giorgio Vaiana, titolare dell’omonimo studio legale a Napoli, con il quale abbiamo intrattenuto un interessante colloquio telefonico che ci ha permesso di conoscere maggiori dettagli sull’argomento della risoluzione delle controversie attraverso degli strumenti e dei metodi alternativi.

Cambiare il punto di vista sulle controversie

Imparare ad osservare il conflitto come una occasione di confronto ed in alcuni casi di crescita è la base di partenza per un simile ragionamento e per l’applicazione degli strumenti alternativi di risoluzione delle controversie. L’acronimo inglese è esattamente ADR (Alternative Dispute Resolution) e non è un mistero che i paesi anglosassoni il cui ordinamento è basato sul Common Law ne facciano da tempo largo uso proprio per l’agilità stessa che questi metodi assicurano: a questo link è possibile trovare una rapida introduzione a questo particolare sistema giuridico. Da un punto di vista culturale un approccio di questo tipo è auspicabile proprio per i vantaggi concreti che le parti in causa possono ricavarne.

Metodi amichevoli ed alternativi di risoluzione delle controversie

Anche conflitti più seri possono infatti essere affrontati con un piglio fattivo e che punti ad abbreviare le lungaggini burocratiche e giudiziarie. Molto spesso seguendo un simile percorso che non si riduce ad un muro contro muro combattuto nelle aule giudiziarie si riesce ad accorciare i tempi ed a raggiungere un accordo tra le parti molto più rapido. Si evitano infatti le ferree cornici formalizzate delle aule di tribunale nelle quali l’unico obiettivo è che una parte prevalga sull’altra.

Ci sono ulteriori concreti vantaggi negli strumenti alternativi, che vanno oltre il risparmio di tempo, perché si possono risparmiare anche buone somme di denaro come quelle che andrebbero sprecate nelle spese legali. Una consulenza legale che vada per le lunghe ha sempre dei costi molto elevati, ma in più con questi strumenti e si riesce a prevenire un definitivo ed insanabile danneggiamento delle relazioni interpersonali. Questo è un tipo di approccio molto più snello al concetto stesso di giustizia che in un ordinamento oberato come il nostro riesce anche ad alleggerire i carichi di lavoro del sistema giudiziario quasi al collasso.

Quali sono gli strumenti di risoluzione più efficaci?

Tra gli strumenti a disposizione non solo dei privati cittadini e dei singoli soggetti giuridici, ma anche delle realtà imprenditoriali, ci sono la conciliazione, la mediazione e l’arbitrato. Tutti costituiscono risorse che in un’azione legale comportano uno sgravio di incombenze e di conseguenze grazie al quale instaurare un dialogo di tipo costruttivo.

Le imprese che riescano ad addivenire a simili accordi stragiudiziali inoltre ne guadagnano anche in immagine e nella cosiddetta brand reputation, dal momento che si dimostrano concilianti e capaci di guardare ad un futuro più sostenibile con risparmio di risorse.
Il tutto avviene ovviamente secondo criteri che coinvolgono esperti di diritto ma anche terzi neutrali ed imparziali, per un pieno rispetto dei reciproci diritti di ciascuna delle parti.