Ecco come le Coppie Internazionali possono Ricongiungersi al tempo del Covid

Lo spostamento delle persone tra paesi diversi e il soggiorno in paesi esteri è sempre stato difficile anche per chi è legato da una relazione d’amore con un partner extracomunitario. La legislazione sull’immigrazione in Italia prevede il rilascio del permesso di soggiorno anche per motivi familiari, ma non è semplice ottenerlo per le coppie di fatto internazionali, legate da relazione stabile e duratura. Su Diritto e Finanza ne abbiamo già parlato a questo link: Permesso di Soggiorno e Convivenza di Fatto

Ma al tempo del Covid la possibilità di vivere l’amore con un partner cittadino extraUE diventa ancora più difficile, perché a causa del Covid il partner non ha potuto fare ingresso in Italia nemmeno con il visto per turismo valido per 90 giorni. Per le relazioni a distanza e nel caso delle coppie internazionali è stato così fino almeno fino a Settembre.

In pratica, le misure di contenimento del covid vietano alle persone residenti in alcuni paesi inseriti in un’apposita blacklist covid perché ad alto rischio contagio, di entrare o anche solo transitare in Italia. Ma è chiaro che un simile divieto limita moltissimo le libertà individuali sancite ormai da decenni.

Con il DPCM di Settembre via all’ingresso in Italia con il visto, anche per i conviventi provenienti dai paesi inseriti nella blacklist

L’eccezione al divieto di ingresso in Italia è stata prevista per i coniugi extraUE di cittadini italiani, i partner extraUE di cittadini italiani uniti da unione civile registrata, i discendenti di cittadini italiani. Per tutti questi soggetti è stato sempre consentito l’ingresso dai paesi a rischio.

Per mesi però sono rimaste escluse le coppie binazionali formate da cittadino italiano e partner extraUE, legate da relazione affettiva stabile o relazione effettiva e duratura che dir si voglia. In pratica le coppie di fatto internazionali sono rimaste escluse per mesi, tanto che per rivendicare il diritto al ricongiungimento è nato anche un movimento sui social, Love is not tourism, che in pochi mesi è arrivato a più di 35.000 like.

Una relazione affettiva stabile è la definizione che è stata usata dal Governo per chiarire cosa si intende per congiunti, cioè coloro che pur non essendo legati da parentela potevano derogare i divieti di spostamento durante il lockdown. Inoltre, è la stessa Convenzione europea dei diritti umani che riconosce la relazione stabile affettiva e duratura come di tipo familiare. Ed è per questo che con il DPCM di Settembre questa esclusione è stata superata e le coppie binazionali hanno potuto ricongiungersi con il riconoscimento del visto di entrata per 90 giorni anche dai paesi inseriti nella blacklist.

Il Decreto ha sanato questa odiosa discriminazione che ha impedito alle persone di godere delle libertà e dei diritti costituzionalmente garantiti. Nel rispetto di tutti è giusto garantire anche la protezione dal contagio e per questo l’ingresso in Italia e il rilascio del visto è stato vincolato ad una serie di procedure adottate anche dagli altri paesi UE come Austria, Francia, Danimarca, Germania, Islanda, Paesi Bassi, Norvegia, Repubblica Ceca, Svizzera e, infine, Spagna e Belgio.

Questi paesi hanno consentito il ricongiungimento delle coppie binazionali a condizione che il partner extraUE si sottoponga a quarantena obbligatoria, al test Covid- 19, e che i partner forniscano l’autodichiarazione solenne debitamente prodotta da un avvocato, per documentare la relazione effettiva e duratura tra i componenti della coppia.

Qui si introduce un altro argomento, quello del rilascio del permesso di soggiorno al partner extraUE di cittadino italiano, legato a quest’ultimo da relazione stabile affettiva certificata. In pratica il problema è legato al partner extraUE convivente di cittadino italiano in una coppia di fatto, che richieda di entrare in Italia ma a che non può farlo se prima non ottiene il permesso di soggiorno. Un problema che è stato affrontato in Tribunale, ma che per la complessità che comporta è possibile gestire solo con l’assistenza legale di un avvocato specializzato in diritto all’immigrazione.