Cosa succede ad una casa cointestata in caso di separazione?

La separazione può essere un momento emotivamente e finanziariamente difficile, e una delle questioni più complesse da affrontare è spesso cosa fare con la casa cointestata. Quando una coppia decide di separarsi e possiede una casa insieme, ci sono diverse opzioni e passi da considerare per risolvere la questione in modo equo e giusto per entrambe le parti coinvolte.

La comunicazione è la chiave

Il primo passo cruciale nella gestione delle separazioni è una comunicazione aperta e onesta tra i partner. Quando entrambi sono disposti a collaborare per trovare una soluzione, è possibile raggiungere un accordo amichevole senza la necessità di coinvolgere avvocati o tribunali. Tuttavia, in alcuni casi, soprattutto quando le famiglie si trovano in una situazione di crisi o quando ci sono questioni complesse da risolvere, è consigliabile coinvolgere un avvocato specializzato in diritto di famiglia, noto come avvocato divorzista. L’assistenza e il supporto di un avvocato divorzista esperto può essere essenziale per affrontare in modo efficace le complessità e le sfide che possono sorgere durante la separazione, soprattutto quando le famiglie si trovano in situazioni difficili o conflittuali.

Il regime patrimoniale dei coniugi

 È importante fare una piccola premessa sui regimi patrimoniali applicati ai matrimoni. La scelta della comunione legale dei beni implica che tutto ciò che viene acquistato durante o subito dopo il matrimonio diventi parte del patrimonio comune dei coniugi, con alcune eccezioni per i beni personali definiti dalla legge art. 177, integrale a questo link

e articolo 179, al seguente link del Codice Civile. In alternativa, la separazione dei beni implica che ogni acquisto successivo al matrimonio sia attribuito al coniuge che lo ha effettuato, e non a entrambi. È possibile modificare il regime patrimoniale anche dopo il matrimonio, ma ciò rientra nei casi in cui il notaio diventa indispensabile.

Indipendentemente dal regime patrimoniale scelto, la casa che sarà l’abitazione principale dei coniugi può essere gestita in modo diverso. I coniugi possono istituire un fondo patrimoniale, nel quale il bene immobile può essere incluso anche se è cointestato.

 Cosa succede in caso di separazione?

Quando i coniugi decidono di separarsi, è importante considerare diversi aspetti, specialmente se ci sono figli minori o non autosufficienti coinvolti. Il destino dell’appartamento cointestato diventa un punto centrale della discussione, soprattutto se ci sono ancora spese da pagare.

Il giudice può decidere di assegnare la casa coniugale al genitore che si occuperà principalmente del sostentamento dei figli, garantendo anche eventualmente un assegno per il mantenimento. Questa decisione dipende dalla situazione specifica e dalle esigenze della famiglia. Inoltre, è importante considerare il regime patrimoniale adottato e se è stata istituita una comunione legale dei beni o una separazione dei beni. Questo può influenzare la proprietà e la divisione dell’appartamento durante la separazione.

Tre alternative possibili

 Se non vi è la necessità di assegnare la casa coniugale per il sostentamento dei figli, ci sono tre alternative possibili. Più precisamente:

  1. 1. Divisione del bene soggetto a comproprietà: le quote risultanti saranno divise in parti uguali, cioè ½ ciascuna per i coniugi.
  1. Accordi tra le parti o decisione del tribunale: le modalità di proprietà della casa possono essere decise d’accordo tra i coniugi o attraverso un intervento del tribunale. In questo caso, si può decidere chi acquisirà la quota dell’altro coniuge, liquidando il valore economico. Se uno dei partner desidera mantenere la casa, potrebbe essere possibile riscattare la quota dell’altro. Questo coinvolge l’acquisto della parte dell’altro partner, generalmente attraverso una valutazione della casa e un accordo sul prezzo equo.
  1. Vendita all’asta: un’opzione è procedere alla vendita all’asta della casa coniugale, con la successiva distribuzione del ricavato tra i due ex coniugi. In caso di separazione, è essenziale valutare la casa per determinare il suo valore di mercato attuale, come indicato da Solutions Immobiliare. Una volta ottenuto il valore, sarà necessario stabilire la quota di ciascun partner sulla base della proprietà effettiva e degli accordi precedenti, se presenti.

Le agevolazioni

 Inoltre, è importante considerare che le agevolazioni fiscali per la prima casa a vantaggio dei coniugi non vengono perse se uno dei due cede l’immobile all’altro dopo la separazione. Tuttavia, se l’assegnazione o la vendita all’asta sono le opzioni scelte, i coniugi perderanno tutti i benefici fiscali relativi alla prima casa.

Questo evidenzia un forte interesse degli ex coniugi nel gestire il proprio patrimonio anche dopo la separazione, mantenendo la proprietà dell’immobile che un tempo costituiva la loro unica abitazione. Questo permette loro di conservare i vantaggi fiscali associati alla prima casa.

 Mutuo cointestato

 Durante la separazione, sia essa consensuale o giudiziale, un aspetto cruciale riguarda il mutuo contratto per l’acquisto della casa coniugale. È possibile che la casa sia intestata a uno solo dei coniugi, mentre il mutuo sia stato stipulato da entrambi per fronteggiare le spese necessarie della vita coniugale.

Sorge quindi la questione su cosa succede al mutuo cointestato e a chi spetta l’obbligo di pagare le ultime rate previste. È importante notare che le vicende personali dei singoli coniugi non influenzano il contratto stipulato con la banca o l’istituto di credito. Il contratto rimane identico e le clausole precedentemente firmate difficilmente subiranno modifiche.

Tuttavia, il giudice durante la separazione valuterà la possibilità di ridistribuire oneri e risorse finanziarie, tenendo conto del coniuge economicamente più svantaggiato e delle spese che ognuno dei coniugi deve sostenere.

In conclusione

La gestione di una casa cointestata in caso di separazione può essere un processo complesso e emotivamente difficile. Tuttavia, con una comunicazione aperta, un approccio collaborativo e, se necessario, l’assistenza di professionisti legali, è possibile trovare una soluzione equa e ragionevole per entrambe le parti coinvolte. È importante affrontare la situazione con calma e razionalità, cercando di proteggere i propri interessi finanziari e di preservare il benessere di tutte le persone coinvolte.